Legatoria
L’idea di piegare i fogli di papiro o di pergamena e cucirli insieme lungo la piegatura è ascrivibile ai primi cristiani copti d’Egitto, che trovarono così il modo di scrivere su entrambi i “lati” del foglio. Di legatura vera e propria si può parlare, quindi, quando dal rotolo di passa al codex che, avendo i fogli di pergamena tagliati e cuciti assieme, aveva bisogno di proteggerli con una vera e propria copertina, che a seconda della preziosità del libro, poteva essere fatta di materiali diversi come legno, avorio o metallo.
Le legature erano spesso in pelle decorate a secco con ferri cantonali per proteggere gli spigoli, montate su assi di legno e dotate di fibbie che tenevano insieme le due copertine comprimendo il corpo libro e stirando i fogli in pergamena. Questo sistema fu importato dal mondo bizantino in Occidente dove l’arte della legatoria si applicò prima ai codici per poi estendersi al libro: il dorso da piatto prese la forma arrotondata, talvolta con nervi, adottata definitivamente dal XV secolo con la diffusone in Europa della carta e l’invenzione della stampa a caratteri mobili. Dal Cinquecento inizia la grande fioritura della legatoria artistica, i piatti si arricchiscono di motivi decorativi e figurativi grazie a nuove tecniche di doratura delle pelli, stoffe preziose come seta, velluto o damasco e borchie, fermagli e cantonali in materiali preziosi finemente cesellati.
Parallelamente la diffusione della stampa rende il libro un oggetto di più accessibile consumo tanto che le botteghe di legatori si organizzano anche per una produzione meno raffinata e quindi più a basso costo, riducendo le dimensioni dei libri e risparmiando sui materiali. Il cartone, ad esempio, sostituisce le assi di legno come supporto alla coperta, oppure nelle legature cosiddette flosce, il sostegno scompare del tutto. La cucitura del libro si fa anch’essa più veloce, si utilizza quella alternata specialmente in Italia e Francia e il corpo del libro è legato al dorso su nervi di spago o di pelle allumata. Nel XVIII secolo iniziano a diffondersi legature in carta o cartone, e nel secolo successivo in Italia è la grande esplosione delle carte colorate, marmorizzate o decorate. Un ulteriore grande salto verso la massificazione dell’oggetto libro è l’introduzione di macchine per cucire i fogli, un sistema che nella legatoria moderna a partire dagli anni Quaranta talvolta è sostituito dal più economico incollaggio dei fogli. Oggi le copertine rigide in cartone dette a cartella sono anch’esse frutto di un processo industriale.