La mostra riscopre i preziosi apparati decorativi in cuoio che nel Rinascimento adornavano gli ambienti dei palazzi di tutte le corti europee, esprimendone il lusso e la grandezza. Un tempo molto in voga e oggi quasi del tutto perduti, i corami venivano utilizzati sia in occasioni celebrative sia nella quotidianità, disposti alle pareti sotto la decorazione pittorica della parte alta.

Anche i Gonzaga acquistarono corami presso i centri più rinomati di lavorazione delle pelli (Napoli, Roma, Bologna, Ferrara, Venezia) per arredare le loro residenze. Proprio per la rarità di questi sontuosi manufatti, dovuta alla loro facile deperibilità, la mostra si presenta come un unicum, attraverso l’esposizione di circa sessanta raffinate opere, a partire dall’identificazione di un corame cinquecentesco ricondotto alla proprietà dei duchi di Mantova grazie alla riscoperta dei timbri dell’arma Gonzaga. Per illustrare i procedimenti tecnici ereditati dai mori e dagli arabi di Spagna è allestita una bottega del maestro auripellario.